Posts by AuthorDaniele Deriu

«Non dobbiamo scuotere di dosso noi stessi, ma consumare noi stessi». (Franz Kafka)   “Je Me Consume”, [umbrae gallery] photo-artwork Daniele Deriu, 2013 © All Rights Reserved    
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«Assai banalmente, questo capita. Erigi mura tutt’intorno a te. Quelle sono le tue mura, sono alte, robuste e sono buie… sono la tua estrema difesa, la tua Alamo. Nessuno le può superare. Ti senti più sicuro. Riesci persino a sorridere. E’ soltanto molto tempo dopo che ti chiedi se hai costruito un bastione o una...
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«Siamo strumenti musicali dalle diverse tonalità emotive… suoniamo spartiti armonici, quando possiamo. Altre volte, più spesso di quanto non siamo disposti ad ammettere con noi stessi, suoniamo un’unica e lunga nota… […] Come una disperata richiesta di aiuto.»   (Daniele Deriu, “Quaderno 2004”, estratto)   “no name”, [umbrae gallery] photo-artwork Daniele Deriu, 2013 © All...
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«Ti aspetto e ogni giorno mi spengo poco per volta e ho dimenticato il tuo volto. Mi chiedono se la mia disperazione sia pari alla tua assenza no, è qualcosa di più: è un gesto di morte fissa che non ti so regalare.» (Alda Merini, da “Clinica dell’abbandono”)     “la Dea”, [umbrae gallery] photo-artwork...
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Ho scattato questa foto nell’agosto del 2011, mentre ero ospite a Montpellier, nel Sud della Francia… il luogo dello scatto è Maguelone… il testo lo scrissi poco tempo dopo a Cagliari: «L’altra sera, per un lungo minuto interminabile, non sono riuscito a ricordare il suo volto. Non tengo le sue foto in giro per casa....
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«Continuando a fissarsi nello specchio, vede parecchi volti dentro il suo – il volto del bambino, del ragazzo, del giovane uomo, dell’uomo un po’ meno giovane – ancora tutti presenti, conservati come fossero fossili su strati di roccia, e, come fossili, morti. Il loro messaggio a questa creatura viva e morente: Guardaci – siamo morti...
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«C’è qualcosa che non va in me. Voglio soltanto vivere con l’intimo io del prossimo. Di esso solo mi curo. Odio vedere la quotidianità della gente, le loro maschere, le loro falsità, la loro resa al mondo, la loro somiglianza agli altri, la loro promiscuità. A me importa solo l’io segreto. Cerco soltanto il sogno...
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«(…) Se un’ombra scorgete, non è un’ombra – ma quella io sono. Potessi spiccarla da me, offrirvela in dono» (Eugenio Montale, “Ossi di seppia”, 1925, estratto)   “woman and the wall”, [umbrae gallery] photo-artwork Daniele Deriu, 2013 © All Rights Reserved      
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Il primo sguardo dalla finestra al mattino il vecchio libro ritrovato volti entusiasti neve, il mutare delle stagioni il giornale il cane la dialettica fare la doccia, nuotare musica antica scarpe comode capire musica moderna scrivere, piantare viaggiare cantare essere gentili. (Bertolt Brecht)   “signe d’espoir”, [umbrae gallery] photo-artwork Daniele Deriu, 2013 © All Rights...
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«Le fotografie post mortem (altrimenti conosciute come memento mori, letteralmente: “Ricordati che devi morire”) sono una pratica fotografica sviluppatasi nell’epoca vittoriana e caduta in disuso attorno agli anni ’40 del novecento. Prima dell’invenzione della dagherrotipia nel 1839, l’unico modo per tramandare la propria immagine era farsi fare un ritratto e moltissima gente non poteva permetterselo...
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