Death can’t dance

Death can’t dance

«Continuando a fissarsi nello specchio, vede parecchi volti dentro il suo – il volto del bambino, del ragazzo, del giovane uomo, dell’uomo un po’ meno giovane – ancora tutti presenti, conservati come fossero fossili su strati di roccia, e, come fossili, morti.
Il loro messaggio a questa creatura viva e morente: Guardaci – siamo morti – di che cosa hai paura? E la risposta: a voi è successo un po’ alla volta, senza scosse. Io ho paura che qualcuno mi spinga, all’improvviso.»

(Christopher Isherwood, “Un uomo solo”, 1964)

 

“Death can’t dance”, [umbrae gallery] photo-artwork Daniele Deriu, 2013 © All Rights Reserved

 

 

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